2011-01-18

Wating for... "La Porta" (# 01)

1.

Quasi buio.

Vicolo cieco.

Dalle imposte accostate filtra una tenue luce viola, ma nessuna voce.

E calava la nebbia sul marciapiede, cupa sul piccolo lampione arrugginito, calava ancora.

"Forse c’è qualcuno" pensa "Forse posso ancora salvarmi".

Accosta l’orecchio all’uscio.

Silenzio.

Legno freddo.

Poi, passi. Dal fondo del vicolo. Si stavano avvicinando. Mentre calava e calava. Stavano risalendo il vicolo.

Non c’era più tempo, l’avevano quasi raggiunto.

Istintivamente, stringe il pugno, batte la porta. Le nocche. Prima delicatamente, poi ancora, poi con foga, poi con foga.

Niente. Nessuno.

Dietro l’angolo. I passi ormai sono qui. Qualche secondo. E ancora. Calava. Probabilmente ancora solo qualche metro. Cupa.

Spinge la porta, ci si butta contro.

Un attimo prima che l’ombra di chi lo inseguiva apparisse da dietro l’angolo, entra, riesce a entrare, la porta si apre, si apre.

La porta era aperta.

(...)

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